sabato 9 aprile 2016

Verso i Vulcani

Lunedì 14 marzo riprendiamo il cammino dopo un paio di giorni di meritato "descanso". Ci soffermiamo a Tepeaca per un giro gomme al Narci.

 Il giorno successivo, ripresa la marcia, percorriamo la strada che sale e scende. Compaiono i primi saguari che dì lì a poco, tapezzeranno i pendii circostanti. Alti e statuari sorvegliano il nostro passaggio tra i monti desertici sino a che il sole non si nasconde alle loro spalle.

 Pernottiamo in un tranquillo paese in riva ad un fiume, le cui acque fresche ci accolgono per un bagno ristoratore prima della notte.

L'indomani, giungiamo a Cholula de Rivadavia che ammiriamo dalla sommità dell'antica piramide su cui sorge l'Iglesia de Nuestra Senora de los Remedios. Sullo sfondo, la sagoma innevata del vulcano Popocatepetl, tra i più attivi del Messico ed il secondo più alto con i suoi 5452 metri s.l.m.






Ancora alcuni chilometri, prima del calar del sole e ci ritroviamo ad attraversare campi coltivati a "nopal", il cactus le cui larghe foglie, private dalle spine, sono molto apprezzate come verdura cotta per prelibate insalate o come bevande succulenta. Giungiamo a San Nicolas de los Ranchos, pacato paesino di montagna di poche anime.

 Le ultime bancarelle del mercato sgomberano la piazza, sul sagrato della chiesa sventolano colorate bandierine per la Settimana Santa, un anziano suona la campana agitando una lunga corda, un asino raglia nella stalla attigua alla pizzeria in cui ci deliziamo, la sera, con i sapori nostrani.
L'indomani, il sole ci accompagna mite nel cammino. La strada diventa pista tortuosa nel folto dei boschi, sino al Paso de Cortes, a circa 3600 metri s.l.m., nel mezzo dei vulcani innevati Iztaccihuatl e Popocatepetl che da giorni sputa fumarole e vapori.

Valichiamo e scendiamo tra altipiani dove i numerosi covoni sulle terre scure testimoniamo il raccolto appena avvenuto.



Nessun commento:

Posta un commento