sabato 23 aprile 2016

Flagstaff e Sedona

Mercoledì 13 aprile arriviamo a Flagstaff, composta città dell'Arizona attraversata per un tratto dalla storica  "route 66" e lambita dalla più vasta foresta di pini "ponderosa" degli Stati Uniti . 
 

Il sole splende alto in cielo, l'aria e' frizzante per la quota, poco più di 2000 mt s.l.m., nello sfondo le alte montagne innevate dette  "the Peacks". Anche la ferrovia che per chilometri ci ha fiancheggiati per tutto il tragitto, solca la città ed i treni merci carichi di container passano lenti ma costanti per prolungati minuti, tanto son lunghi.

La mattina successiva partiamo alla volta di Sedona, cittadina nel cuore dell'Arizona, a 50 km da Flagstaff . La strada si allontana dalla città e si addentra  nella Coconino National Forest,  tra alti pini "ponderosa" che ombreggiano il percorso, scende per curve e tornanti e si insinua nel Oak Creek Canyon, una gola profonda erosa nel tempo dall'omonimo fiume che scorre nel fondo, tra querce e conifere, sino ad arrivare a Sedona, comunità sorta nella zona delle Red Rocks , un paesaggio di pinnacoli, pareti verticali, monoliti di roccia scarlatta che sovrastano e circondano la città. 

 Dalla cappella della Santa Croce, incastonata tra le rocce, la vista è spettacolare, come dall'elicottero che, per la prima volta sperimentiamo: si domina tutta la valle profonda con pareti a strapiombo e cattedrali di roccia infuocata dal sole al tramonto. 

Riprendiamo la via del ritorno per Flagstaff, dove soggiorneremo anche il
giorno seguente per la convergenza a Narciso, dato che i pneumatici anteriori si stanno usurando in maniera anomala e rapida.

Scende la sera e con essa anche un vento gelido accompagnato da una nevicata inaspettata. La temperatura precipita nella notte che trascorriamo sereni al calduccio nel Narci.


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