domenica 19 ottobre 2014

Rientro in Italia

Questi ultimi giorni in Guyana Francese ci hanno visti coinvolti ad organizzare il nostro  rientro urgente in Italia.
La nostra avventura non si ferma qui, ma sarà momentaneamente sospesa in attesa di risolvere ciò che per noi è di massima priorità.
E' con piacere che ringraziamo tutti coloro che ci hanno seguiti sin qui, che ci hanno sostenuti e tenuto compagnia in questa avventura.
Ringraziamo, altresì, i nsotri partners tecnici che continueranno a "viaggiare con noi" prossimamente.


...TO BE CONTINUED...............




venerdì 17 ottobre 2014

Lancio in orbita di Ariane 5


Oggi, giovedì 16 ottobre alle ore 18,00 assisteremo in diretta dalla spiaggia di Kourou, Guyana Francese, il lancio in orbita di nuovo satellite con "Ariane 5", con liquido di propulsione italiano.
Peccato che all'orizzonte stanno avanzando rapide le nubi scure di un temporale. Pochi attimi ed il mare diventa un tutt'uno con il cielo plumbeo da cui scende impetuoso un acquazzone equatoriale.
Ciò può compromettere il lancio che potrebbe essere rimandato al giorno dopo.
Stanno calando ormai le luci, le nuvole si diradano, in alto solo il rumore di un elicottero che sorveglia la zona aerea.

Sino a che un bagliore improvviso rischiara l'orizzonte: "Ariane 5" è stato lanciato! Al suo passaggio, tutto si illumina di una luce quasi irreale e bellissima, compie un'ampia parabolica e, come una palla infuocata, sorvola le nostre teste, lasciando dietro di sè una scia densa e un boato che rimbomba nell'aria. Si sganciano i booster e, libero il satellite, scompare lontano, pronto a orbitare per lungo tempo.
Così sarà anche per Vega, di sangue italiano, che il prossimo 18 novembre solcherà gli stessi cieli, a lanciare un nuovo satellite che si confonderà tra le stelle.

mercoledì 15 ottobre 2014

Oiapoque e Guyana Francese


Siamo a Oiapoque, cittadina brasiliana al confine con la Guyana Francese. E' domenica 12 ottobre ed il trasporto fluviale e' chiuso. Dobbiamo aspettare l'indomani per attraversare in 30 minuti di balsa, il fiume omonimo e raggiungere, sull'altra sponda, la Guyana Francese. Il tanto discusso ponte, pronto ormai da qualche anno, non e' ancora praticabile per ragioni politico-economiche tra i due Paesi.
Decidiamo di occupare la giornata sistemando la pompa di travaso del carburante dai tre serbatoi a quello primario che ha smesso improvvisamente di funzionare. Troviamo l'unico meccanico aperto di domenica e si da' inizio alle danze! Prova e riprova, collega e scollega, accendi e spegni, ma la pompa non da' segni di vita.

 Si smonta e si apre: con amara sorpresa si scopre che si e' rotta la spirale all'interno non permettendone il regolare funzionamento. Che fare? Ecco che una micro pompa da acquario a 24v, acquistata in Italia, per errore, pare torni utile. Infatti, adattata ai collegamenti gia' esistenti e azionata da un comando manuale dal cruscotto, permette di far affluire il carburante da ciascun serbatoio a quello principale, risolvendo, almeno per il momento, il problema.
E' lunedi' 13 e possiamo salire sulla balsa, attraversare il fiume e salutare il colorato Brasile, Giunti a Saint Georges, sull'altra sponda, siamo ritornati in Europa: non serve timbro nel passaporto nè permessi per il veicoli perchè la Guyana Francese è un dipartimento della Francia e permette l'ingresso libero agli europei. Partiamo direzione Cayenne. La strada è lunga, piena di curve e corre in mezzo alla foresta amazzonica, più verde e fitta che mai. Decidiamo di sostare per la notte a Roura, un ridente paesino ai bordi del fiume Oyack, all'ombra della prima chiesa costruita dai Gesuiti in Guayana Fr. della metà del '600 e della canonica di Padre Fortunato con il quale trascorriamo la serata.

 Ci spiega che la Guyanne fu colonizzata dai francesei che deportarono dall'Africa molti schiavi per lavorare le terre indigene, così come gli olandesi con l'attuale Suryname e gli inglesi con la Guyanà.
Martedì mattina, andiamo a visitare lo zoo, un'area all'interno della foresta dove sono raccolti diverse specie animali della Guyana Francese, nonchè dell'Amazzonia. Ci accoglie Christine, la responsabile, amante della natura e dei viaggi che gentilissima, ci omaggia l'ingresso.

Poco distante,a Kourou, c'è la base spaziale Ariane Space che decidiamo di visitare, ignari che bisogna prenotare almeno un mese prima. La lista d'attesa è lunga, ma la fortuna ci assiste: restano giusto due posti liberi e degli iscritti alla lista neanche l'ombra. Quindi, saliamo nel pullman e via! per il tour gratuito nella base spaziale. Tutto è pronto per il lancio di giovedì 16 c.m. del satellite Ariane 5, che si potrà assistere dalla spiaggia o da un'altura vicina alla base. Tra gli altri, anche il progetto Vega, con la partecipazione massiva dell'Italia.

martedì 14 ottobre 2014

Amazonas


Arriviamo a Manaus la notte di giovedi 02 ottobre, rimandando alla mattina seguente la ricerca della balsa che ci portera' a Santarem per il Rio Amazonas. Non e' facile trovare chi ci trasportera': scopriamo che sono solo due le balse che fanno questa tratta, i prezzi lievitano quando si tratta di turisti e barattare e' consigliato dagli stessi brasiliani.
  Partiamo sabato 04 nella serata e ci godiamo il chiarore della luna piena durante la navigazione notturna. Lunedi 06 siamo a Santarem nel primo pomeriggio e subito ci dirigiamo verso Alter do Chao, isolette di sabbia bianchissima che emergono dalle acque cristalline del rio Tapajos, dopo aver lasciato quelle marroni del rio Amazonas. Giusto una giornata di pieno sole e bagni ristoratori e poi ritorniamo a Santarem per imbarcarci su di un'altra balsa che ci condurra' ad Almeirim, unico punto di attracco sulla sponda opposta del Rio Amazonas da cui potremo raggiungere l'unica strada che condurra' a Oiapoque,
 al confine con la Guyana Francese.

 Cosi' ,giovedi 09 ottobre alle 14, 00, ci scaricano su di una sponda vicino ad una segheria, imbocchiamo una pista di terra rossa che si insinua nel fitto della foresta amazzonica, indicataci dai locali in quanto non vi e' traccia nelle nostre cartografie. Al nostro passaggio, saltano in fuga da un ramo all'altro, alcuni macachi. Il caldo e' opprimente anche se il sole fatica ad entrare, tanta e' folta la vegetazione e l'umidita' e' tale che se ne percepisce l'odore. Le acque fresche di un rio ci invitano ad un bagno ristoratore e ad una sosta per la notte. Ripartiamo la mattina all'alba: ci aspetteranno altri due giorni di pista polverosa a tratti disseminata di buche e solchi creati dal flusso copioso delle piogge, di saliscendi tra la foresta,

 attraversando ponti di legno dall'aspetto poco rassicurante, incrociando villaggi di indigeni, sino a raggiungere l'asfalto della BR156 Tranzamazonas che corre sino alla frontiera tra distese a perdita d'occhio di eucalipti. Nell'aria si respira intenso il loro profumo.

venerdì 3 ottobre 2014

Porto Velho - Manaus - Amazonas


Martedi' 23 settembre alle prime luci dell'alba, siamo al porto di Guayaramerin in attesa di attraversare , con una balsa, il Rio Mamore' che, gettandosi nelle acque del Rio Beni,  originera' il Rio Madeira. Neanche 10 minuti e siamo nella sponda brasiliana, a Guajara' Mirim e si respira gia' l'aria festosa e rilassata del Brasile. Sbrigate le pratiche d'ingresso, con sorpresa scopriamo che dopo i Mondiali 2014 non c'e' l'obbligo di rilascio del permesso temporaneo di entrata del veicolo, partiamo alla volta di Porto Velho, percorrendo sotto un sole bollente, piu' di 200 km di strada dissestata, dove l'asfalto e' solo un ricordo e le buche, come crateri, costringono a continue gincane. A tratti, interotta dai lavori in corso, si trasforma in pista di argilla rossa, ai margini di foreste e prati, verdissimi.
Le nuvole scure si rincorrono nel cielo che ancora per poco restera' sereno: si alza il vento, la luce si abbassa, spariscono i colori. E' il preludio di un acquazzone tropicale che con forza scatena tutta la sua energia, tra lampi e tuoni, rovesci d'acqua che, come un muro, riducono la visibilita' e la velocita' . Ma  con la stessa rapidita' con cui e' arrivato, si congeda e lascia il posto al sole torrido e all'umidita' elevata che, ormai da settimane, non ci dan tregua.
Arrivati a Porto Velho, ci attende un caro amico, Wilson, un brasiliano conosciuto alcuni giorni prima in Bolivia. Grazie al suo aiuto e disponibilta', riusciremo, qualche giorno piu' tardi, a trovare la balsa che ci permettera' di raggiungere Manaus , navigando per 5 giorni sul Rio Madeira, le cui acque confluiranno, nell'ultimo tratto, nel Rio delle Amazzoni. La strada che collega le due citta' sappiamo essere impraticabile a causa dei molti ponti in legno rotti.
Narciso e' a prua della balsa "Mara Dalila" carica di zucchero confezionato, spinta a poppa da un rimorchiatore guidato dal capitano Paolo ed il suo equipaggio. Con noi, anche due cavalli che, riluttanti, salgono a bordo. Partiamo sabato 27 settembre verso le 05, 30 del mattino.
Le giornate scorrono lente, come il fluire della balsa sul rio appena increspato dal vento. Le sponde lussureggianti nascondono palafitte in legno. Sull'acqua, le case fluttuanti dei pescatori che calano le loro reti all'alba per ritirarle al tramonto. Alcuni raggiungono le numerose balse che navigano per vendere loro frutta o pesce.
Diversi locali dragano il fiume in cerca d'oro sulle loro curiose imbarcazioni a capanna.
Navighiamo giorno e notte senza sosta, evitando le secche che insidiano il fiume. Ad un tratto, balziamo in avanti, frenati dalla sabbia che arresta ogni corsa: la balsa, bloccata dal fondale troppo basso, verra' disincagliata da un'altra dal pescaggio minore, che con una serie di manovre, la riporta nelle acque piu' profonde.

E noi ci lasciamo coccolare dallo scandire lento del giorno che nasce e dal giorno che muore, accarezzati dalla brezza del rio che ci regala ristoratrici docce  all'aria aperta, cullati dal dondolio dell'amaca che ci accoglie per placide "sieste" , accompagnati da giocose apparizioni di delfini.
Con l'unico terribile incubo che scatta al crepuscolo e ci costringe ad una ritirata nel Narci per tutta  la notte, al riparo di efficaci zanzariere: i "mosquitos" .  Ma all'alba e' solo un fastidioso ricordo e si incomincia il nuovo giorno al ritmo quasi primordiale della Natura che ci circonda.