martedì 24 maggio 2016

Yosemite National Park

Giovedì 12 maggio noleggiamo per un paio di giorni un'auto per andare allo Yosemite National Park e lasciar riposare il Narci, in attesa degli ammortizzatori.
Il tempo è sereno e ci aspetteranno sicuramente due giornate calde e assolate, mitigate dal fresco del Parco in cui non tardiamo ad entrare. Saliamo di quota e la strada corre sinuosa ombreggiata da alti pini, verdi chiome di querce e cornus fioriti. Si aprono floride vallate erbose cosparse di lupini e fiori di campo e sul ciglio spuntano purpuree "piante di neve" . Ancora qualche tornante,  un tunnel oscuro e subito all'uscita, come una porta che si apre su di una nuova stanza, ci appare uno scenario inaspettato e bellissimo: la valle di Yosemite incorniciata da pareti rocciose ed alte cime granitiche da cui salta copiosa la Bridalveil Fall che non tardiamo ad ammirare da vicino. 

Piu' tardi raggiungiamo, dopo un sentiero a piedi tra i boschi a più di 1500 metri s.l.m., attorniati da rocce di granito e sorgenti minori, anche la Vernal Fall che scroscia forte ed impetuosa con un tuffo di

 quasi 100 metri , a cui tentiamo di avvicinarci, bagnandoci inevitabilmente per gli abbondantissimi spruzzi che genera. 
Continuiamo la visita al parco che ci regala scorci stupendi per sentieri tra gli alberi, torrenti e cascate, sino a raggiungere il Mirror Lake che riflette il paesaggio circostante.

 Prima del tramonto,  percorriamo la strada che porta al Glaciar Point, che sale tra i boschi ancora imbiancati da nevicate precedenti e da lassù  la Yosemite Valley si ammira in tutta la sua intierezza. 

Verdissima, solcata dal Merced River, e' incorniciata dalle alte vette della Sierra Nevada, difronte a noi si staglia imponente e statuario l'Half Dome, la cui facciata di granito tinta di rosa fa da sfondo alle esibizioni ardite e coraggiose  dell'illusionista David Blaine.

 Le alti cascate scendono dai picchi ad alimentare il fiume giu' in basso , come la Yosemite Fall, la più alta del parco con i suoi 730 metri, che scende e rimbalza spumeggiante sulle rocce.

 E quando il buio ammanta ogni dove, la parete verticale de El Capitan, un monolite di granito alto 2300 metri, si trapunta delle luci degli scalatori che appesi alle corde di risalita, si accingono a passare la notte nei loro "bivacchi" sospesi, per riprendere la scalata alle prime luci dell'alba.

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