martedì 3 maggio 2016

Arches National Park

Mercoledì 20 aprile salutiamo la gloriosa Monument Valley e ci dirigiamo a nord verso un altro dei numerosissimi parchi nazionali degli States.
Da un esteso altopiano i cui confini si faticano a distinguere saliamo per una strada di montagna di nuda roccia che via, via si riveste di vegetazione sino a che compaiano intere foreste di conifere.
È un saliscendi continuo sino ad attraversare un ennesimo pianoro deserto su cui spuntano dei grossi blocchi di pietra , come panettoni giganti. 

Nel tardo pomeriggio siamo all'ingresso dell'Arches National Park, un'ampia area protetta con la piu' alta concentrazione di archi in petra,  piu' di 2000, oltre ad una varietà di formazioni rocciose uniche.

 La strada inizia a salire curva dopo curva tra alte pareti di arenaria rossa che l'azione erosiva del vento e dell'acqua ha forgiato donando loro delle forme insolite. In lontananza scorgiamo un paio di archi che sovrastano un monte: è il preludio allo spettacolo che ci preservera' l'indomani questo parco.
La notte , rischiarata dalla luna piena, la trascorriamo all'ombra della Balance Rock, un uovo gigante di arenaria in bilico su un tronco roccioso, dell'altezza totale di circa 40 metri. All'alba con noi si risveglia il deserto che ci accoglie: lepri selvatiche che sembrano giocare a nascondino tra i sassi, piccoli roditori che rosicchiano bacche arrampicati su cespugli spinosi, esili piantine che ospitano grandi corolle bianche che di lì a poco appassiranno, rossi fiori di cactus che spuntano tra le rocce, ginepri e  yucca in fiore.

A piedi raggiungiamo per un sentiero sabbioso, prima e di pura roccia, poi, il Delicate Arch , l'icona del Parco e dello Stato dello Utah, il cui punto più alto raggiunge i 16 metri,  situato su di un anfiteatro di arenaria dorata, eroso da vento ed acqua, attraverso il quale si possono ammirare le cime innevate de La Sal Mountains. 

Più tardi, ci ritroviamo con il naso all'insù sotto l'arcata tanto dura quanto delicata di un'altra volta rocciosa. Poco distante, il Double Arch, una coppia di archi in pietra collegati tra loro si inanellano in un gioco di prospettive. E poi ancora, spirali, pinnacoli, torri e rocce in equillibrio su piedistalli di pietra, precari e affascinanti. E per finire, nel Devil's Garden, dopo un percorso su di un sentiero battuto, concludiamo in bellezza con lo spettacolare Landscape Arch che, con una campata di 88 metri , si aggiudica il titolo del più lungo arco in pietra al mondo.
 A vederlo, sembra incredibile come possa reggersi dato lo spessore minimo di poco più di 3 metri.  Già nel '91 crollarono alcune porzioni di roccia, assottigliandolo non poco. Un'incantevole creazione di Madre Natura che calamita lo sguardo e seduce lo spirito.

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