lunedì 4 agosto 2014

Verso il confine

 Domenica 03 agosto. Siamo a Tilcara, una tranquilla cittadina a 2500 mt s.l.m. , nota per el Pucara', un'antica fortezza d'epoca inca dove si possono apprezzare, ancora ben conservate, le basse abitazioni in pietra dell'epoca,  con il tetto di legno ricoperto di fango e la chiesa, o meglio il luogo sacro dove si svolgevano cerimonie ancestrali e propiziatorie, invocando il Sole, la Luna, l'Acqua e il Vento.

Il sito sorge nella sommita' del colle ed e' nascosto da numerosi cactus giganti inerpicati sui pendii secchi e polverosi, dominando strategicamente  la Quebrada de Humahuaca.
Lasciata Tilcara, risaliamo la ruta 52 per avvicinarsi il piu' possibile al confine con il Cile e da li' a poco entrare in Bolivia.
Siamo avvolti dalle alte montagne andine, dai colori e forme che variano ad ogni curva. Saliamo e la vegetazione si dirada sino a scorgere solo ciuffi di bionda festuca mossi dal vento che soffia con vigore sopra i 3500 metri. Siamo nella Puna, i vasti altopiani andini che si estendono a nordovest dell'Argentina, a nordest del Cile, ad ovest della Bolivia sino al sud del Peru'.

 Ancora qualche altro tornante e giungiamo al passo a 4170 mt s.l.m. e poi giu', curva dopo curva, la strada scende e cambia scenario: all 'orizzonte intravediamo la Salinas Grandes, una distesa candida di crosta di sale ai piedi di rilievi morbidi dal tono bruciato.
Solo la lingua d'asfalto nero che l'attraversa interrompe il bianco accecante del salar. Cumuli di sale punteggiano la superficie.

Proseguiamo la marcia, non prima di una camminata sulla salina, direzione Susques, piccolo villaggio a 3700 mt s.l.m. , dalle strade polverose di terra rossa, come le case, che le costeggiano. In fondo, una chiesetta bianca in stile coloniale, risalente alla fine del '500, col tetto interamente di legno di cactus e paglia.
Entriamo: e' intima e raccolta, illuminata dalla luce fioca delle candele e il silenzio e' rotto solo dai fedeli che sommessamente recitano il rosario in castillano.

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