domenica 17 luglio 2016

Dawson City

Lunedì 4 luglio, lasciato Carmacks , crocevia sul quale termina la Campbell Highway per immettersi nella strada che salirà a nord, partiamo alla volta di Dawson City. Sono alcune centinaia di chilometri di strada poco trafficata tra le foreste dello Yukon ed i suoi numerosi laghi e corsi d'acqua sulle cui sponde alcuni pescatori attendono pazienti che abbocchi un pesce.
 Giungiamo nel tardo pomeriggio al paese e ci saluta la sagoma di legno di una dama di fine '800 su di un terrazzino di una tipica casa in legno dell'epoca. È il benvenuto a Dawson City, nel nord del Canada, città simbolo nel periodo della "corsa all'oro" nel finire del XIX secolo. È qui,  infatti, nelle acque del Bonanza Creek, affluente del Klondike River,  che trovarono per la prima volta l'oro. La notizia si diffuse a tal punto che il paese, da piccolo borgo si trasformò in una movimentata cittadina per il copioso flusso di gente che da tutto il mondo giungeva per cercare il prezioso metallo nelle acque dei due fiumi, per poi espandersi anche in quelle del fiume Yukon, tra Canada e Alaska. 
Testimonianza ne è anche la grande Draga , ora dismessa, monumento a cielo aperto, che campeggia immobile e malconcia sulle basse acque del Bonanza Creek. Tutt'intorno, accumoli di pietre e terra setacciati negli anni su una zona deserta ed ormai inoperante, raggiungibile da una strada sterrata tra i boschi, che come un campo di battaglia , accoglie inerme quel che resta di un attacco concluso.

La cittadina conserva ancora il carattere dell'epoca con le sue case rigorosamente in legno, le strade non asfaltate, teatri e saloon in perfetto stile "old west" e se ne respira l'aria tipica del periodo, passeggiando per le sue vie polverose, tra vecchie dimore di legno annerito sprofondate da un lato per effetto del permafrost, suolo perennemente ghiacciato tipico delle zone in prossimità dei poli, il cui strato superficiale scongelato nel periodo estivo rende instabile il terreno sottostante.
 Entriamo, altresi al museo che narra la storia del suo massimo splendore, aggirandoci tra le locomotive a vapore che sbuffavano a cavallo dei due secoli lungo binari interminabili, abbandonate poi laggiu' in territori remoti e selvaggi quando ormai anche la "febbre dell'oro"  scemo' il suo contagio.

E alla sera, dall'alto della Midnight Dome, un tramonto infiamma il cielo che si riflette sullo Yukon River ed arrossa la  Klondike Valley.

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