Sabato 3 ottobre ci svegliamo di buon' ora per affrontare più di 450 km sino a Puerto Ordaz, all'areoporto.
Da lì prenderemo un aereo che ci condurrà a Canaima, per visitare uno degli spettacoli naturali per cui
vale la pena venire in Venezuela, Salto Angel
.
La strada è lunga e soleggiata e il viaggio è minacciato da buche profonde sull'asfalto. Attraversiamo villaggi di indigeni e località poco raccomandate dagli stessi locali, come San Isidro Km88, El Dorado e Las Claritas in cui ci addentriamo per la via principale, imbottigliata e chiassosa.
Entriamo a metà pomeriggio in Città de Guayana da San Felix, la parte più vecchia della città e l'impressione non è delle migliori: sporcizia e degrado saltano subito all'occhio. Passato il ponte sul fiume Orinoco, ci troviamo nella parte nuova chiamata Puerto Ordaz e ci dirigiamo all'areoporto per
stazionare Narciso nei giorni in cui andremo a Canaima.
La domenica la passiamo in compagnia di Riccardo Souki, conosciuto a Santa Elena de Uairen, una persona amabile che ci condurrà a conoscere da vicino la sua città, partendo dal Club Italo Venezuelano, tra i più grandi del Paese, il centralissimo Parque Llovizna, l'ecomuseo che racconta
la costruzione dell'immensa diga e della centrale idroelettrica che genera assieme ad altre minori il 70% dell'elettricità di tutto il Venezula.
Lunedì 5 ottobre saliamo in uno dei tre aerei da 20 posti ciascuno che partiranno per Canaima e dopo neanche 50 minuti, ci troviamo nell'afosa pista di atterraggio, accolti da un buon cocktail di benvenuto allo splendido Waku Lodge, immerso nella natura, difronte a tre spettacolari cascate che si gettano con tutta la loro forza nella Laguna Sapo.
Da lì a poco, siamo nuovamente seduti in un piccolo velivolo, solo 5 posti, per sorvolare il Parque Canaima e il mitico Salto Angel.
Sotto di noi, solo fitta foresta vergine, solcata da molteplici fiumi e la sommità dei tepui, queste montagne antichissime dalla caratteristica forma a parallelepipedo, sulla cui superficie piatta sgorgano ,tra le rocce frastagliate, corsi d'acqua che alimentano numerose cascate.
L'aereo sorvola la cima del tepui Auyantepui ed ad un tratto il vuoto: la parete verticale precipita a quasi mille metri e con essa, Salto Angel, il salto più alto al mondo. L'acqua si tuffa da circa 980 metri e non fa in tempo a toccare terra che nebulizza! E' uno spettacolo da togliere letteralmente il fiato. Su di essa, solo le nuvole che la nascondono e la svelano ai nostri ripetuti passaggi.
L'indomani, la vedremo dal basso, dopo un percorso di circa 4 ore, navigando con una lancia in legno sulle acque nere del fiume Carrao, tra le rapide, contro corrente ed un treking di oltre un'ora nell'intrico della foresta amazzonica.
Ai suoi piedi, un bacino naturale di acqua, mossa da un'ulteriore cascata, ci accoglie per un bagno rigenerante ed impagabile sotto lo sguardo del Salto Angel.
La notte dormiremo nell'accampamento del
lodge sulle sponde del fiume Carrao, cullati dal dondolio delle amache.
Un'esperienza fantastica, come la vista del Salto Sapo e la camminata alle sue spalle, tra la roccia e l'acqua fragorosa che al nostro passaggio ci bagna inevitabilmente. Nente in confronto all'acqua torrenziale del temporale tropicale che ci sorprende durante il rientro al lodge.
Fradici, ma appagati da tanta bellezza!