mercoledì 23 settembre 2015

Guyana



Lunedi 21 settembre lasciamo anche il Suriname per entrare in Guyana, muniti di polizza assicurativa obbligatoria per il veicolo stipulata presso l'agenzia Assuria di Nickerie, veloci e preparati. Anche qui a delimitare i confini, un fiume che in pochi minuti attraversiamo con un bac. Scendiamo in Guyana ed espletiamo le consuete pratiche doganali: scopriamo che il permesso temporaneo del veicolo e' solo di 2 settimane e per estenderlo occorre andare a Georgetown. 

Dopo piu' di due ore, lasciamo la dogana diretti verso il nord del Paese. La strada e' asfaltata, la guida sempre a sinistra ed i primi villaggi che si incontrano ci appaiono caotici e trascurati. La gente non accenna sorrisi o saluti al nostro passaggio, ma sguardi duri e diffidenti. Man mano che ci allontaniamo dal confine, pero' , i villaggi si colorano, i volti cambiano e l'ospitalità aumenta. Notiamo anche qui la mescolanza di piu' popoli: cinesi, amerindi, africani, europei ma soprattutto indiani, la cui cultura si percepisce anche nella cucina piccante e speziata. L'agricoltura e' l'attivita' principale e ci si accorge subito che la produzione del riso e' predominante: verdi risaie a perdita d'occhio confinano con la strada principale che percorriamo e sono numerosi i camion carichi di riso gia'  raccolto che in colonna aspettano pazientemente di scaricarlo nelle molteplici aziende agricole che si incontrano.
Martedì 22 prosegue il nostro trasferimento verso il nord ,la strada procede lunga, alternata da numerosi ponti. Uno fra tutti, il lunghissimo Berbice Bridge,  a pagamento solo per i mezzi pesanti. Ovviamente anche noi dobbiamo pagare il pedaggio: 156 dollari....di Guyana, pari a poco piu' di 50 centesimi d'euro!!!! 

Continuiamo la marcia, ma prima dobbiamo riparare la pompa di travaso del carburante da un serbatoio all'altro, gia' sostituita in Bolivia l'anno scorso.  La sorte vuole che incontriamo Kiran Nauth, titolare di una grossa azienda di ingegneria civile. Ci offre tutta la sua disponibilità e manovalanza. La piccola pompa d'acquario installata in sostituzione a quella originale non ha retto e si cerca di ripristinare la vecchia, saldando le palette rotte dell'elica interna. Ma invano! Giorgio, il tecnico che ci segue, decide allora di installare una pompa di recupero e la soluzione si rivela vincente! 

Risolto anche questo problema, ripartiamo soddisfatti e grati a Kiran e la sua equipe dell'aiuto offertoci.
La strada procede tranquilla, i villaggi si susseguono vivaci ed animati da molti bambini e ragazzi che, diligentemente, si apprestano ad andare a scuola , nelle loro divise colorate.

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