Il 25 settembre partiamo mattinieri per raggiungere Linden. Da lì ripartiremo carichi di provviste, acqua e carburante per affrontare piu' di 400 km di pista prima di arrivare a Lethem, ai confini con il Brasile.
Prima pero' attraversiamo Georgetown, chiassosa e trafficata, poi via via un susseguirsi di villaggi dalle colorate case a palafitta, sino ad arrivare a Linden, divisa da un fiume le cui sponde sono unite da un ponte a pagamento.
Sono le prime ore del pomeriggio quando lasciamo l'asfalto ed dopo piu' di un anno, riassaggiamo la polvere di laterite rossa.
La pista impegnativa taglia l'impenetrabile foresta amazzonica, le buche si fatica a schivarle. Il caldo torrido di certo non aiuta, ma la strada e' ancora lunga e la media troppo bassa.
Procediamo scrollando da tutti i lati e talvolta ricorre il pensiero a come sarebbe nella stagione delle piogge: si scorgono ancora pozze d'acqua lungo il percorso e stagni putridi ai lati della pista.
E' quasi l'imbrunire e dopo poco piu' di 4 ore di marcia e soli 130km dalla partenza, incontriamo una stazione di servizo con annessa una piacevolissima area di sosta.: 05º23'13.95" N - 58º34'52.09"W.
Rinfrancati da una doccia fresca sotto l'occhio vigile di una coppia di galline , ci abbandoniamo a un dolce sonno all'ombra del palmeto.
Il giorno dopo, approfittiamo delle ore piu' "fresche" del mattino per riprendere il cammino. Finalmente la pista si ammorbidisce, permettendo una media più alta, la carreggiata si restringe e la foresta quasi arriva a sfiorarci al nostro passaggio. Di tanto in tanto, si incontrano cataste di tronchi d'albero ai lati della pista in attesa di essere trasportati alle segherie più vicine. Numerosi sono i ponti in legno che attraversiamo, su corsi d'acqua scura e melacciosa.
Durante il tragitto incontriamo diversi check point e la trafila è sempre la stessa: passaporti, documenti del veicolo, tutto in regola e si riparte. Ad un tratto una sbarra calata arresta la corsa: si deve pagare il pedaggio relativo ai prossimi chilometri di pista "privata". Anche per il passaggio del fiume Essequibo paghiamo la tariffa equivalente ad un camion rimorchio: 25000 dollari di Guyana, pari a USD 125,00.
Finalmente la foresta si apre e così anche la vista sulla Gran Sabana: il paesaggio cambia e l'intricata vegetazione tropicale lascia il posto a vaste distese d'erba mossa dal vento, qualche alberello in lontananza e rilievi morbidi sullo sfondo.
Prima pero' attraversiamo Georgetown, chiassosa e trafficata, poi via via un susseguirsi di villaggi dalle colorate case a palafitta, sino ad arrivare a Linden, divisa da un fiume le cui sponde sono unite da un ponte a pagamento.
La pista impegnativa taglia l'impenetrabile foresta amazzonica, le buche si fatica a schivarle. Il caldo torrido di certo non aiuta, ma la strada e' ancora lunga e la media troppo bassa.
Procediamo scrollando da tutti i lati e talvolta ricorre il pensiero a come sarebbe nella stagione delle piogge: si scorgono ancora pozze d'acqua lungo il percorso e stagni putridi ai lati della pista.
E' quasi l'imbrunire e dopo poco piu' di 4 ore di marcia e soli 130km dalla partenza, incontriamo una stazione di servizo con annessa una piacevolissima area di sosta.: 05º23'13.95" N - 58º34'52.09"W.
Rinfrancati da una doccia fresca sotto l'occhio vigile di una coppia di galline , ci abbandoniamo a un dolce sonno all'ombra del palmeto.
Il giorno dopo, approfittiamo delle ore piu' "fresche" del mattino per riprendere il cammino. Finalmente la pista si ammorbidisce, permettendo una media più alta, la carreggiata si restringe e la foresta quasi arriva a sfiorarci al nostro passaggio. Di tanto in tanto, si incontrano cataste di tronchi d'albero ai lati della pista in attesa di essere trasportati alle segherie più vicine. Numerosi sono i ponti in legno che attraversiamo, su corsi d'acqua scura e melacciosa.
Durante il tragitto incontriamo diversi check point e la trafila è sempre la stessa: passaporti, documenti del veicolo, tutto in regola e si riparte. Ad un tratto una sbarra calata arresta la corsa: si deve pagare il pedaggio relativo ai prossimi chilometri di pista "privata". Anche per il passaggio del fiume Essequibo paghiamo la tariffa equivalente ad un camion rimorchio: 25000 dollari di Guyana, pari a USD 125,00.
Finalmente la foresta si apre e così anche la vista sulla Gran Sabana: il paesaggio cambia e l'intricata vegetazione tropicale lascia il posto a vaste distese d'erba mossa dal vento, qualche alberello in lontananza e rilievi morbidi sullo sfondo.
Sostiamo per la notte nel parcheggio del lodge Oasis lungo il percorso 03°58′05.27″N 59°07′42.24″W .